Squallido e triste il silenzio dei media italiani che come sempre piu spesso accade rimangono in silenzio e quindi disinformano sull’ intervista di Oskar Lafontaine, ex presidente dell’SPD, ex ministro delle finanze nel primo governo Schröder, fondatore del partito DIE LINKE, oggi ritiratosi dalla politica. LaFontaine parla per la Germania ma il suo discorso potrebbe essere sovrapponibile ed applicabile a tutti gli altri Paesi Europei, compreso il nostro.

“L’esplosione dei due gasdotti è una dichiarazione di guerra alla Germania ed è patetico e codardo che il governo federale voglia nascondere l’incidente sotto il tappeto”.

“I passeri lo fischiano ai quattro venti da tempo: gli USA o hanno effettuato direttamente l’attacco o almeno hanno dato il via libera. Senza la conoscenza e il consenso di Washington, la distruzione dei gasdotti, che sono un attacco al nostro Paese, paralizzano la nostra economia e vanno contro i nostri interessi geostrategici, non sarebbe stata possibile. È stato un atto ostile contro la Repubblica Federale, non solo contro di essa, ma che chiarisce ancora una volta che dobbiamo liberarci dalla tutela americana”.

“La NATO ha smesso da tempo di essere un’alleanza difensiva, è uno strumento per rafforzare le aspirazioni degli Stati Uniti di rimanere l’unica potenza mondiale. Ma dovremmo formulare i nostri interessi e non sono affatto congruenti con quelli degli Stati Uniti. Per usare un’espressione ormai banale: stiamo vivendo i dolori del parto della fase di transizione da un ordine mondiale unipolare a uno multipolare. E qui sorge la domanda se abbiamo un posto tutto nostro in questo nuovo ordine mondiale o se siamo coinvolti nei conflitti di Washington con Mosca e Pechino come vassalli degli Stati Uniti. Possiamo solo perdere qui”.

“Abbiamo urgente bisogno di garantire che il conflitto in Ucraina finisca. E ciò accadrà solo se gli Stati Uniti abbandoneranno il loro piano di mettere in ginocchio la Russia prima di prendere di petto la Cina. Per questo, serve un’iniziativa europea e deve venire dalla Francia e dalla Germania. Se non lo facciamo e se non raggiungiamo presto un accordo con la Russia per quanto riguarda le nostre importazioni di materie prime ed energia, l’economia in Germania e in Europa andrà in malora e i partiti di destra in Europa diventeranno sempre più forti”.

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