In questi giorni ne stiamo sentendo di balle sul conto di Berlusconi. Sicuramente l’ordine ricevuto dai media Italiani è quello di santificare la persona, il politico e l’imprenditore. In tv sentiamo interviste e proclami che “dipingono” Berlusconi come il non plus ultra, dell’Italiano; se dispiace, dal punto di vista umano siamo dispiaciuti della morte di una persona, non potremmo essere vicini alla figura politica e al mondo politico che Berlusconi ha interpretato, assecondato, favorito e in un certo senso anche creato.

Potremmo facilmente definire Berlusconi come il “populista coi soldi”. Per 30 anni è stato parte, spesso centrale, della politica italiana, spesso togliendo appunto il ruolo centrale della politica stessa; Ha formato un partito, senza idee e programmi, incentrato sulla propria persona; tanto è vero che oggi quel partito è morto e finito senza il suo leader/padrone.

In tv lo sentiamo descrivere come “uno di noi”.

NO, BERLUSCONI NON E’ UNO DI NOI

E’ sceso in politica quale frutto di “mani pulite”, a sua volta frutto dell’azione di forze straniere (sicuramente incontratosi sul Britannia) volte a cancellare quello che la prima repubblica aveva di buono: le idee, i movimenti e la lotta politica in primis e con il suo ingresso in politica e la creazione dal nulla del centro destra ha voluto la morte della destra sociale, e con la complicità di Fini, ha contribuito/ordinato la messa in mora del movimento sociale Italiano. D’altro campo la sinistra ha capitalizzato su Berlusconi le proprie antipatie e le proprie lotte, spogliandosi di quella capacità politica di idee e azione che fino a quel periodo la sinistra conosceva.

NO, BERLUSCONI NON E’ UNO DI NOI e non intendiamo beatificarlo, in quanto fino alla fine ha espresso linee politiche che non sono nostre; l’acceso Atlantismo, europeismo sfrenato, l’iper-liberalismo e la sfrenata idea dell’uso della politica per egoismi propri non sono i nostri. Passiamo oltre senza entrare in merito alla sua idea “relazione” con il genere femminile.

RICORDARE BERLUSCONI e la sua logica del voto utile, spesso usata per accaparrarsi i voti dei partiti fuori dalla sua coalizione, ci spinge a descriverlo come il meno democratico e il più paraculo dei politici nostrani; per carità non l’unico.

BERLUSCONI NON E’ UNO DI NOI e non ne osanniamo l’operato politico perché siamo stati e siamo contrari ed avversari di quel sistema politico che lui ha contribuito a creare, compreso il governo attualmente in carica.

Non siamo Berlusconiani, non lo siamo mai stati e non lo saremo, così come non siamo meloniani. Non siamo di destra, di centro o di sinistra… 

Siamo ALTRI, e anche in questi giorni di ipocrita lutto nazionale e di bandiere a mezz’asta, noi saremo ALTRI.

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