Dalla spartizione della Palestina nel 1948, e ancor più dai terribili massacri e usurpazioni di territorio perpetrati nel 1967, la situazione dei palestinesi non ha fatto altro che deteriorarsi, fino a diventare una catastrofe silenziosa sulla quale la stampa sistemica rimane malignamente silenziosa.

I palestinesi hanno subito, anno dopo anno, costanti espropri di terre; sono stati sottoposti ad un sistema disumano di discriminazione e di “pulizia” etnica; Sono stati rinchiusi dietro muri e filo spinato, mentre i loro templi e le scuole sono stati bombardati. Solo quest’anno, prima che Hamas lanciasse questo attacco disperato, l’esercito israeliano aveva ucciso più di 250 palestinesi, molti dei quali bambini e donne indifese; e Netanyahu aveva “legalizzato” – facendo passare per lo scroto tutte le risoluzioni internazionali – decine di “avamposti”, embrioni di future “colonie” in territorio palestinese.

E tutte queste atrocità avvengono mentre i palestinesi sono sottoposti ad un ignominioso blocco. Embargo totale. I palestinesi sono stati espropriati ed espulsi dalla terra dei loro antenati e stipati come cimici in un territorio in continua diminuzione e privati   da parte degli israeliani dei mezzi di sussistenza basilari. I territori di Gaza, da dove i militanti di hamas hanno lanciato l’attacco sono i territori più densamente popolato del pianeta, ma i palestinesi non possono nemmeno costruire nuove case, perché Israele impedisce loro di accedere ai materiali da costruzione. Proibisce inoltre il commercio e la pesca e brucia i loro raccolti; Inoltre taglia loro la fornitura di elettricità, ruba loro l’acqua e lesina sul carburante. Negli ospedali di Gaza e della Cisgiordania gli interventi chirurgici vengono eseguiti senza elettricità né asepsi; e ai malati mancano le medicine.

Questa situazione vergognosa vissuta dai Palestinesi, tra i quali ci sono molti cristiani è un’offesa al principio di giustizia sociale che la stampa sistemica nasconde e che i governi europei, sempre più colonizzati, accettano sempre più sottomessi.

L’attacco di Hamas è, ovviamente, il frutto di una rabbiosa disperazione. Ma non penso assolutamente che Hamas abbia attaccato Israele di sorpresa e poi abbia aspettato stolidamente le sue selvagge rappresaglie.

Ma soprattutto non penso assolutamente che Israele non sapesse dell’imminente attacco e della sua portata. Il casus belli che Israele aspettava per radere al suolo la striscia di gaza è arrivato. Ma non sarà così semplice e scontato.

Non basterà che Israele riduca Gaza in macerie; I palestinesi combatteranno tra le macerie, con molte perdite per l’esercito israeliano comprese le centinaia di ostaggi tra i “coloni” israeliani. E se anche i palestinesi della Cisgiordania entreranno nella partita, o che Hezbollah non decida di attaccare da un altro fianco, che l’Iran non decida di fornire pieno sostegno ai palestinesi, ipotesi probabili, allora avremo scontata la Terza Guerra Mondiale.

E il colpevole sarà l’Occidente, che ha tollerato che i palestinesi venissero trattati come cani rognosi da uno Stato – creato artificialmente per mettere a tacere la sua cattiva coscienza – che esercita da decenni un potere totalizzante e brutale al di fuori della legge.

Giovanni Demarco

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